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PER AMORE SI PUO
IMPAZZIRE
Quando ci innamoriamo, dentro di noi si scatena una vera e propria
tempesta di molecole. Si attivano cioè due zone cerebrali collegate
all'energia e all'euforia. Che vanno in tilt se si è lasciati
Finché è rimasta relegata sulle pagine dei romanzi (prevalentemente
rosa) o sugli schermi del cinema, l'idea che l'amore potesse
trasformarsi in qualcosa di simile alla follia non è mai stata molto
presa in considerazione: appunto, roba da romantici creduloni.
Anche se poi tutti, la vicinanza tra il sentimento e la malattia,
l'hanno, almeno un avolta evocata, con espressioni d'uso comune:
"sono pazzo di te".
E forse non a caso. Anzi, oggi non è più solo un caso: per la prima
volta, gli studiosi hanno "fotografato" cosa succede nel cervello quando
si scatena quella tempesta emotiva che un tempo portava a stare ore e
ore sotto la finestra dell'amata, e oggi spinge in modo quasi compulsivo
a fare telefonate e a mandare messaggini.
Un cervello nel pieno dell'innamoramento iniziale è infatti quasi
"malato", anzi meglio "drogato": le prime "foto" scattate con la
"risonanza magnetica funzionale" della materia grigia di studenti
americani che nelle ultime settimane avevano perso la testa per un nuovo
compagno/a hanno rivelato importanti similitudini biologiche tra le
reazioni dei neuroni al desiderio ad esempio di cocaina come a quello
dell'amato bene.
Ma l'inusuale studio pubblicato sul Journal of Neurophysiology rivela
anche che il "cadere in amore" (tomber en amour, per i
francesi; fall in love, per gli anglosassoni) provoca reazioni
neurologiche del tutto diverse dal desiderio sessuale: innamorarsi
insomma - concludono gli scienziati dell'Albert Einstein college of
medicine di New York e della State university di New York che hanno
condotto i test - è una "necessità biologica differente da quella
dell'attrazione sessuale".
Il suo "profilo" mentale - secondo il rapporto - assomiglia
alla fame, alla sete, alla necessita' di stupefacenti quando i drogati
cercano di
disintossicarsi. Attaccamento profondo, affetto, amore per
l'altro, i sentimenti insomma che si instaurano dopo la "follia" della
scintilla iniziale provocano difatti reazioni in aree diverse del
cervello.
I cervelli di una ventina di studenti di college sono stati analizzati
con la risonanza magnetica mentre venivano mostrate loro foto della
ragazza o del ragazzo di cui si erano appena innamorati: gli studiosi
hanno cosi' osservato nei volontari l'attivazione della'area chiamata "nucleus
caudate".
Si tratta di una zona in cui circolano ampie quantità di dopamina quando
le persone sono in preda a desideri incontenibili, passioni forti o si
aspettano l'arrivo di un premio.
Al contrario l'area
"grigia" attivata per l'attrazione fisica è nella parte opposta del
cervello.
fonte:
www.panorama.it
(Archivio 2005)
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